Nicholas Murphy

OGGETTI

ARMI:


VESTIARIO:
Maglietta bianca logora e strappata ai bordi
Jeans blu rovinati
Converse nere logore e consumate

CIBO:
- 1 bottiglietta d'acqua (occupa 3 slot)
- 1 barattolo di mele sciroppate (occupa 2 slot)
- 1 scatoletta di aringa (occupa 1 slot)


OGGETTI UTILI:
- 1 zaino delle dimensioni di 18 slot (12 slot liberi)



ALTRO:

ABILITÀ

PASSIVE: Velocità 1/3
Agilità 1/3
Vista Acuta 1/3

SOPRAVVIVENZA:

HOBBY O MESTIERI:

COMBATTIMENTO:

ARMI DA FUOCO:

MEDICINA:

CARISMA:

ASPETTO FISICO

Nick è il classico teenager di etnia caucasica. I suoi capelli di color castano chiaro, una volta lisci e soffici come la seta, sono ora ondulati e li tiene sempre all'indietro, anche se qualche ciuffo gli finisce di tanto in tanto davanti agli occhi che sono di un colore verde acceso come quelli della madre. Il naso, invece, è leggermente schiacciato, mentre le labbra sono sottili e leggermente carnose. Nicholas è alto 1 metro e 80 e pesa all'incirca 75 kg. Il suo fisico è atletico e slanciato, con poca muscolatura ma con delle spalle larghe che lo fanno sembrare più grosso di quanto non lo sia in realtà.

STORIA FINO AD ORA

Prima dei morti che camminano:

Prima che i morti tornassero in vita, Nicholas era un semplice ragazzino di periferia, non molto propenso a seguire le regole. Nasce a Washington D.C. vent'anni fa, coccolato sia da mamma che da papà, oltre che dalla sorella maggiore. La sua personalità ribelle ed estremamente curiosa lo portano a frequentare gente poco raccomandabile non appena inizia il liceo, e ciò lo porta a trascorrere molto tempo per le strade piuttosto che con la sua famiglia. Finisce ben presto in un giro troppo pericoloso per un ragazzino appena maggiorenne, anche se adatto al suo stile di vita caotico. Dagli spinelli e dalle birre finisce per assaggiare la maggior parte delle cose illegali che la notte potesse offrire, sfiorando la morte un sacco di volte. Dopo aver compiuto il suo ventesimo compleanno, Nicholas provò a lasciarsi indietro la vita da teppistello da strada e cercò di passare più tempo con la sua famiglia, ma il mondo aveva altri piani in serbo.

Dai morti che camminano ad ora:

La gente scappava in tutte le direzioni, oppure si mangiavano a vicenda. Queste erano le parole più adatte per riassumere la notte in cui iniziò tutto. Nick, come al solito, si trovava nel posto peggiore possibile. Era a qualche isolato dal centro di Washington quando vide quello di cui parlavano tutti i telegiornali dello stato, ma che lui non aveva mai davvero visto: i morti non morivano. E come se non bastasse, quello non era tutto: il sangue, i morsi e le budella sparpagliate sull'asfalto.. immagini che non si toglierà mai più dalla testa, immagini che sembravano fossero usciti dai suoi incubi peggiori. Vide morire molta gente, ma per sua fortuna il suo istinto di sopravvivenza lo trascinò via anche da quella situazione. La fortuna volle che quella notte non aveva assunto né alcol né droga in corpo, potendo così trascinarsi fuori da quel casino.
Riuscì a raggiungere la casa dei suoi genitori, trovandola completamente vuota. Controllò per tutto il quartiere più e più volte, ma di mamma e papà non c'era nessuna traccia. Lì sembrava fosse tutto più tranquillo, e così decise di trascorrere lì i giorni seguenti in attesa di notizie dei suoi e in attesa che la situazione si risolvesse, passando le giornate rubando provviste nelle case abbandonate dai vicini e ascoltando la radio fino a quando, all'improvviso, anche l'ultima stazione smise di trasmettere.
Trascorsero diversi mesi, ed ogni giorno che passava in quel mondo Nicholas si disintossicava da quella merda che più volte lo aveva quasi ucciso ed iniziava lentamente ad ambientarsi e a conoscere meglio il comportamento degli infetti. Erano goffi e molto lenti, attratti quasi sempre dai rumori e quasi innocui se isolati. I problemi iniziarono quando essi cominciarono a viaggiare in gruppi, come mandrie di animali, rendendo tutta la città un posto molto pericoloso nello sciagurato caso in cui restasse bloccato in qualche quartiere. E ben presto accadde il peggio.
Erano in cento, forse di più, tutti diretti verso il suo rifugio. Non comprese bene quale rumore li avesse attirati verso la sua direzione, ma di una cosa era sicuro: doveva andarsene da lì.
Senza provviste né armi per proteggersi, Nicholas si lasciò ben presto quell'orda di mostri alle spalle. Vagò per diversi giorni per le ultime zone abitate di Washington consumando le provviste che trovava, per poi abbandonare definitivamente la città una volta esaurite le scorte.

PSICOLOGIA

Nick ha una personalità molto complicata e caotica. Non è stato né un buon figlio e né un buon fratello, ma tiene comunque molto alla sua famiglia. È conscio delle sue molte imperfezioni e degli errori che ha fatto, ma vuole comunque lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare daccapo.
A contrastare questa sua voglia c'è la sua instancabile curiosità e l'attrazione verso la gente più interessante (o pericolosa) che ha incrociato la sua strada o lo farà un giorno. È a tratti impulsivo, egoista ed infantile, mentre altre volte si dimostra altruista e molto più maturo della sua età: tutto dipende dal modo in cui viene trattato.
È molto sveglio ed intelligente, ha un ottimo senso di adattamento che gli ha permesso di non risentire troppo del nuovo e brutale mondo in cui è stato catapultato. Ha i suoi momenti di fragilità, nei quali si sente perso e senza un posto nel mondo.